Viatosto - San Giorgio a Viatosto: la traccia indelebile di una leggenda
Nel Medioevo la leggenda del soldato vincitore del drago, nata al tempo delle Crociate (probabilmente influenzata dalla falsa interpretazione di un'immagine dell'imperatore cristiano Costantino, rinvenuta a Costantinopoli, in cui il sovrano è raffigurato nell’atto di schiacciare un enorme drago, simbolo del «nemico del genere umano»), contribuì al diffondersi del culto di San Giorgio. Rapidamente egli divenne un santo tra i più venerati in ogni parte del mondo cristiano.
Tra gli affreschi presenti all’interno della Chiesa di Viatosto – toponimo che, secondo l’ipotesi formulata nel XIX secolo dallo storico Incisa deriverebbe dalla miracolosa cessazione, in Asti, della peste degli anni Quaranta del Trecento – è rappresentato, nella lunetta di sinistra del presbiterio, San Giorgio che uccide il drago (1380-1390), raffigurazione coerente con il fatto , San Giorgio era invocato, tra l’altro, contro la peste.
Nella Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine si narra che un tempo, presso una città chiamata Selem, in Libia, in un grande stagno, trovasse rifugio un drago, il quale, avvicinandosi alla città, uccideva tutte le persone che incontrava, costringendo gli abitanti ad offrirgli sacrifici umani per placarlo.
Il cavaliere Giorgio, saputo che anche la principessa di quel luogo era stata condannata al sacrificio, promise di evitarle quella terribile morte e le disse di non aver timore e di avvolgere la sua cintura al collo del drago, che prese a seguirla fin dentro la città. Giorgio così si rivolse agli abitanti: «Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro». Allora il re e la popolazione si convertirono, il cavaliere uccise il drago e lo fece portare fuori dalla città.
San Giorgio in lotta contro il drago, simbolo dell’eterna contesa tra bene e male, incarnò per secoli gli ideali del mondo cavalleresco.
Il Borgo Viatosto raffigura il trionfo del cavaliere dopo l’uccisione del drago, il cui corpo viene trasportato fuori dalla città.